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Due forestieri a Crocetta!

Questo quartiere ci ha accolti a braccia aperte ormai cinque anni fa e non poteva esserci esperienza migliore per chi arriva da fuori nella Gran Milan, perché qui, nel centro della metropoli, a due passi dalla torre Velasca, c’è una vita di quartiere molto attiva!

Lina in via Orti con il suo gelato spettacolare, Francesco in Vigentina circondato dai suoi magnifici fiori, Simone in Crocetta, vero custode delle arti di una volta: abbiamo conosciuto persone splendide con tante storie da raccontare.

Dopo la calda accoglienza abbiamo deciso di entrare attivamente a far parte della comunità e aprire la nostra gastronomia contemporanea: vi aspettiamo per un calice di vino o per un piatto gustoso della tradizione italiana.

Ma lo sapete perché la zona si chiama Crocetta? L’origine del nome risale al 500 quando i milanesi vivevano una situazione di quarantena e isolamento simile a quella attuale. Quando a scuola ci dicono che la storia ritorna! San Carlo, allora vescovo di Milano, fece erigere una croce per permettere ai fedeli di seguire la messa all’aperto o direttamente affacciati da casa per chi abitava sul crocevia.

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I marmi dai dodici lustri e più

Largo della Crocetta 1 nasce nei primi anni del dopo guerra come salumeria; fedeli testimoni di un’altra epoca sono le lastre di marmo che ormai da mezzo secolo ricoprono le pareti del locale.

Solo i più veterani del quartiere si ricordano di tale “Scaglia” però, mentre tutti conservano memoria del “Gianni” in attività tra gli anni 80 e 90. Anche Gianni Merelli ebbe una gastronomia e tutti lo ricordano per la sua vivace personalità, un vero personaggio!  Pare che all’ingresso, dove c’è adesso la parete specchiata, splendesse una enorme G luminosa, degna dei migliori locali underground newyorkesi, a segnalare di chi fosse la vera star del locale!

Oggi il famoso locale è diventato la Stadera e contiamo di riportare questo posto alle origini e di diventare un punto di riferimento per i golosi del quartiere!

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